Un kookaburra in giardino

Un kookaburra in giardino

venerdì 3 febbraio 2017

Gennaio



L'inizio dell'anno porta con sè luci, propositi e promesse. Sogni anche, tanti e qualcuno lo si vorrebbe realizzare per poter alleggerire il carico che, sovente, la vita pone sulle nostre spalle. Nel tempo ho imparato che ciò che regala leggerezza e bellezza al nostro quotidiano si può considerare " viaggio nella vita vera", quella che vorremmo occupasse tutto il nostro tempo e non solo piccoli frammenti e allora può bastare passeggiare senza meta nella propria città, per scoprire angoli e suggestioni nuove.

Ferrara Via S. Romano
Ferrara - Corso Porta Reno "Clinica dei rasoi"


Ferrara - Via delle Volte
Sorprendersi quando, tolti i panni dell'autunno, la natura ha indossato quelli più preziosi dell'inverno; il ghiaccio, come trama di una rilucente trina di cristallo attorno ad ogni cosa, regala stupore all'incontro con il nuovo giorno così imbiancato.





Fra le mura domestiche, gli echi floreali delle feste ormai lontane, diventano spunti per esercizi fotografici, così come vasi e suppellettili prelevate dai diversi angoli della casa, improvvisano una natura morta di morandiana memoria (riconosco però che i colori della composizione allestita da Andrea e Isabella, hanno una vibrazione cromatica più accesa 😄)




I cardellini sono stati il mio momento di pura felicità: un giorno, uscita dall'ufficio, ho potuto scorgere fra i rami alti di una thuja, che cresce lì vicino, gli spettacolari colori del loro piumaggio.







Invece Andrea, uscito solitario nelle campagne vicine a casa, ha immortalato questo airone bianco impegnato a camminare sopra ad uno specchio d'acqua ghiacciato




Non ci crederete, dopo quarantotto anni da che abito in questo paese, ho scoperto un angolo di natura poco addomesticata. Un luogo dove sono andata per la prima volta in questi giorni in compagnia di Andrea ed Isabella,

Bondeno (Fe) - Campanile della chiesetta dell'Addolorata
per catturare, complice l'obiettivo fotografico, lo stesso soggetto e accorgersi una volta a casa, di aver colto diversi scorci e prospettive; ed io, in questo agglomerato di semi sericei, ho visto stelle appoggiate fra rami addormentati








(questo è un viale maestoso, nascosto all'interno di un parco del nostro paese, poco conosciuto e frequentato).





Cambiare la prospettiva, guardare le cose da differenti punti, può effettivamente regalare sorprese emozionanti.


Un viaggio non deve per forza prevedere chilometri e luoghi esotici, a volte basta semplicemente soffermarsi dove si è; bloccati,  nel mio caso sul terrazzo di casa, con il respiro trattenuto per timore di essere uditi e rimanere rapiti dalla bellezza delle cince e dalla loro maestria nell'aprire i semi più robusti. Mi incanto ad osservare i loro percorsi, sempre gli stessi, quasi un balletto per raggiungere il ramo prescelto, generalmente il più robusto dove sbattere forte e ritmicamente l'ambito seme di girasole.



O il pettirosso, che aspetta paziente il suo turno raccattando fra l'edera ciò che cade dalle mangiatoie.


Poi c'è lui, "il gatto della piazza", che si è costruito una casa usandoci un po' tutti, noi che nel centro del paese viviamo o lavoriamo e allora c'è chi gli offre il cibo e chi, come me e Andrea, un riparo per riposare e dormire. Ancora più bello quando sguscia nel nostro ufficio approfittando dell'entrata di un cliente, balzando  veloce sulla scrivania per reclamare coccole e carezze ... il suo saluto è per noi una festa, un piccolo dono che rende speciale una normale giornata di lavoro. 
 

Auguri a voi tutti dunque e che possiate trovare bellezza e gioia ovunque siate.
Monica