Un kookaburra in giardino

Un kookaburra in giardino

domenica 23 giugno 2013

I giorni in cui i rondoni cadono come le pere...


Come tutti sappiamo, a primavera arrivano le rondini e con loro anche i rondoni. Li si vede volteggiare nel cielo azzurro a tutta velocità per acchiappare mosche, zanzare, moscerini e farfalle (se capitano a tiro). Non si fermano mai e sono diventate uno dei tanti simboli della primavera. I simpatici volatili, naturalmente, non si limitano a rimanere nella stagione dei fiori e colori, ma sono presenti anche in estate e proprio in questo periodo i loro piccoli, quando c'è molto vento oppure molto caldo, provano il primo volo. Ed è in questa stagione dove è più facile trovarne di caduti a terra. Poveri pulcini! Immaginate che delusione, quando entusiasti di librarsi leggeri nell'aria, si ritrovano a cadere come pere!
- Poverino! C'è un uccellino morto! - esclama, sabato scorso, papà quando vede un mucchietto di piume grigio scure, sotto il nido di rondoni nel giardino della nonna. Dopo un mio rapido esame e dopo che la bestiolina piumata prova a beccarmi la scarpa da ginnastica, posso constatare che è vivo e perfettamente in salute. La mamma arriva sul posto con la nonna e mio cugino e scatta la discussione. - Cosa facciamo? Lo mettiamo sul balcone! - propone la nonna - No, nonna! - replica il cugino - Sul balcone c'è troppo sole. Si cuoce! -. "Cosi, anziché crudo, il gatto lo mangia arrosto" penso io. - Proviamo a riportarlo nel nido! - salta su papà - Ma dopo caschiamo giù noi! - continua mio cugino. - Lo prendiamo noi e lo portiamo alla Lipu! - scatta la mamma. L'idea vincente! - Bene se troviamo qualcosa con cui trasportarlo ... - dice papà. La nonna trova la soluzione. Svuota un minuscolo cestino rosso dalle dieci mollette che conteneva. La mamma, con attenzione, solleva l'elegante pulcino (ehi gente, non è da tutti avere una giacca a coda di rondine) e lo adagia nel cestino. 



Lui si ribella. Prova a beccarla, ma quando vede che le dita sono più grandi di lui, tenta la fuga. Si divincola, sbatacchia le ali, con una mossa atletica salta giù dal cestino e sbatte il becco sul cemento del marciapiede. La mamma, con pazienza, lo rimette nel cestino e lo ferma con le dita. Cosi andiamo a casa con il piccolo pullo, nel cestino della sua bici. Arrivati a casa, ognuno ha il suo compito. La mamma cerca gli oggetti per dargli da mangiare e da bere, io cerco il numero della Lipu e un metodo per accudirlo e papà cerca di andare a dormire, non prima di aver chiamato il centro per il recupero fauna selvatica per gli orari. Poi, io e la mamma, gli abbiamo dato un pochino d'acqua con un contagocce. Una goccia o due sul becco e lui le beveva.


Come facesse a dissetarsi così, nessuno lo sa! Gli abbiamo preparato la "sbobba" (chi è sensibile non legga questa parentesi: pezzi misti di mosche, larve, vermi e altri insetti, detto anche cibo per insettivori e acqua, per chi ha la nausea, io vi avevo avvisato). Quello è un compito che abbiamo svolto io e papà, dopo cena. Ed è stata l'impresa più difficile di tutta la storia! Il piccolo pulcino ha incominciato subito a fare i capricci. Non voleva mangiare dallo stecchino di legno che abbiamo usato al posto della pinzetta.


- Papà - chiedo - Ma io da piccola ero così bisbetica?? -, lui scuote la testa. Io e papà decidiamo allora, di fare un'azione combinata. Lui per fargli aprire la bocca gli da l'acqua e io gli infilo il boccone giù in gola. Ha mangiato due bocconi serviti con il trucco, il tontolone :). Il suo tovagliolo, alla fine del pasto, era tutto sporco e l'abbiamo addirittura cambiato, come un bambino. Altra azione combinata. Prendo il nuovo tovagliolo di carta, poi alzo il pulcino, papà fa un veloce scambio e si risistema il cucciolo. Bisognerebbe sentire quanto è leggero!! Invece, la Olly (si, la piccola pappagallina del mio secondo post), quando per sbaglio ti vola in faccia, è un etto e mezzo di leggerezza! Ebbene dopo aver letto su un sito che le rondini hanno bisogno di una copertura sulla testa, gli abbiamo dedicato una scatola da scarpe coperta per tre quarti dal coperchio e gli abbiamo inserito, con innumerevoli sforzi, il cestino. Così bardato l'indomani è stato portato alla Lipu, ma questa è un altra storia che vi racconterò più avanti.

mercoledì 12 giugno 2013

A proposito di legumi ...

I legumi rappresentano un'ottima fonte di nutrimento. In combinazione con i cereali, forniscono tutte le proteine di cui abbiamo bisogno. E' un binomio felice che ci permette sul serio di  poter lasciare la classica "fettina", abbandonata a se stessa, nel banco frigo del reparto macelleria!  Non c'è età, o quasi, per cominciare a mangiarli. Infatti già verso i sei mesi le mamme possono introdurre  qualche cucchiaiata di purè di legume nelle prime pappe vegetali dei loro bimbi. Si utilizzano in tal caso, le lenticchie rosse decorticate e i piselli spezzati.  Questi non necessitano di ammollo, che è invece essenziale, per tutte le altre qualità. 



L'ammollo è veramente importante, perché serve per eliminare le tossine che essi rilasciano. Quindi è bene lasciarveli a lungo, cambiando l'acqua più volte soprattutto nelle prime ore, con un volume di liquido che sia più del doppio dei legumi. Tutto questo presuppone da parte nostra un minimo di programmazione. Infatti, "la barba" dei legumi, è che non puoi decidere all'ultimo momento di prepararli. Invece, possiamo ovviare a questo problema utilizzando la tecnica dell'ammollo velocissimo. Con l'ammollo velocissimo, dopo aver sciacquato i legumi, li si mette in una grande pentola con l'acqua e li si fa bollire 15 minuti. Trascorso questo tempo, si scolano i legumi e si sciacquano bene con acqua fredda e si rimettono a cuocere in acqua calda fino a cottura avvenuta. (La procedura indicata è con pentola normale).
Come rendere più digeribili i legumi: aggiungere all'acqua di cottura, ed eventualmente anche durante l'ammollo, qualche centimetro di alga KOMBU* (due pezzetti di alga diversi: la prima va buttata e va aggiunto un pezzo nuovo all'acqua di cottura). 
Aggiungere all'acqua di cottura un paio di foglie di alloro ed eventualmente anche durante l'ammollo (idem come per l'alga).
Non aggiungere bicarbonato perché impoverisce i legumi di vitamina B.
*alga KOMBU: questa simpaticissima alga assume l'ingrato compito di rendere digeribili tutti i legumi, eliminando quei fastidiosi effetti che producono su alcune persone (leggi gonfiore intestinale). In più pensate che è ricca di sali minerali come ferro, calcio, iodio, magnesio.



Passiamo ora, finalmente, alla cottura dei nostri legumi. Io faccio così: scolo i legumi dall'acqua di ammollo, li risciacquo ben bene, li metto nella mia adorata pentola a pressione e aggiungo acqua per tre-quattro dita sopra il loro livello. NON LI SALO, faccio raggiungere l'ebollizione ed eventualmente tolgo quella schiumina che si forma, poi metto il coperchio, chiudo e al fischio abbasso la fiamma al minimo e prendo il tempo (vedi tabella).  Per mia personale esperienza però, ho visto che possiamo considerare 40 minuti circa per fagioli borlotti, cannellini, fagioli lamon, fagioli bruni, rossi, neri, fagioli all'occhio nero ecc., mentre i ceci necessitano di un tempo più lungo, 50 minuti almeno, anche 60. A cottura avvenuta, spengo e lascio riposare senza sfiatare la valvola. Dopo una decina di minuti apro, con una paletta li tolgo dal loro liquido di cottura, li metto in una ciotola, li SALO mentre sono belli caldi. Ogni tanto li muovo per non farli attaccare troppo.  Importante: i legumi devono essere BEN COTTI, diversamente dai cereali che possono essere anche lasciati al dente  secondo i gusti personali.



RICORDATEVI COMUNQUE, TANTO PIU' SPESSO MANGERETE LEGUMI, QUANTO PIU' IL VOSTRO APPARATO DIGERENTE SI ABITUERA' E NON AVRA' ALCUN FASTIDIO DI DIGESTIONE.

La preparazione dei legumi richiede un tempo considerevole. Vi suggerisco di prepararne in abbondanza per farne usi diversi. Si conservano in frigo  dentro a contenitori ermetici per 3/5 giorni. La stessa procedura di conservazione la possiamo applicare anche ai cereali integrali.
E con questo abbiamo risolto  i nostri pranzetti o cenette con un occhio alla salute nostra e dei nostri cari, ma ... possiamo fare la stessa cosa anche per la COLAZIONE? Lo vedrete al prossimo post. Non mancate!!!
Nicoletta


martedì 4 giugno 2013

... dai " Quattro Salti in Padella " alla Cucina Naturale, ovvero ... cuciniamoci il benessere !!



Nel primo post avevamo dichiarato la volontà di ospitare, nella nostra casa virtuale, gli amici che arricchiscono abitualmente la nostra vita reale. Da questo, ospiteremo per qualche post, la mia amica-sorella Nicoletta (di lei ho già parlato qui  http://unkookaburraingiardino.blogspot.it/2013/03/conferme-2.html) che si unisce a noi per raccontarci della sua passione: La Cucina Naturale come Cibo Vero. Una cucina che tratta il cibo non solo come nutrimento, ma sopratutto come mezzo per restare in salute. L'argomento è stato oggetto recentemente di un interessante corso teorico-pratico, animato da Nicoletta stessa con il supporto dei pediatri che operano nel nostro paese. Vi ho partecipato anch'io in qualità, poco professionale, di fotografa e l'argomento mi ha affascinata e incuriosita. Sono consapevole che un argomento così vasto non si può condensare in poche righe, ma spero possa essere di vostro gradimento e magari vi invogli, come è successo a me, a percorrere una strada nuova.

Lascio la parola a Nicoletta.


Monica 

https://www.facebook.com/nicoletta.panicali?fref=ts
Questo è il post di una novella cuoca di cucina  naturale, delle sue sperimentazioni, nonchè pasticci,  che muore dalla voglia di convincervi  a rifiutare,  almeno saltuariamente, le lusinghe  dell' industria alimentare. QUESTA, vuole  spingerci a "giocare " facile  in cucina  a discapito della salute nostra e della famiglia.  L'amore per i nostri cari ,  passa anche attraverso la cura che poniamo nel cucinare.    L'alimentazione della cucina naturale è caratterizzata da una limitata presenza di proteine animali, mentre invece, vede come protagonisti piatti a base di cereali integrali biologici e legumi che si possono trasformare in appetibili ricette, sia salate che dolci, il tutto completato dalla presenza importante di verdura e frutta. 




Innanzitutto è bene sottolineare che il cereale deve essere rigorosamente integrale - per conservare le fibre di cui è ricco e che apportano grandi benefici al nostro intestino - e biologico, perché i "veleni" usati nell'agricoltura tradizionale, si annidano nel germe del cereale e noi li assumiamo  mangiandoli.

Partiamo  da quella che è sentita come la difficoltà maggiore: la cottura dei cereali. Intanto  distinguiamo i nostri cereali in dur- quali farro, segale, orzo, avena; mediamente duri - riso ; teneri - miglio, bulghur, cous-cous, e gli pseudo-cereali, così detti perché hanno le caratteristiche sia dei cereali che dei legumi e precisamente: quinoa, amaranto e grano saraceno.  I primi hanno bisogno di essere messi a bagno in acqua  per sei-otto ore. Gli altri possono essere cotti al momento desiderato. 
Prima di cuocerli , vanno lavati accuratamente  e il  metodo di cottura più indicato  è quello dell'assorbimento. Se utilizziamo la pentola a pressione i tempi di cottura verranno dimezzati.  Versiamo il cereale con la sua acqua  di ammollo o, se non c'è stato ammollo, aggiungendo la quantità di acqua necessaria per il tipo di cereale e un pizzico di sale (il rapporto di cereale e acqua è indicativamente di 1:2, ovvero per ogni parte di cereale si aggiungono due parti di acqua).  Portiamo a bollore a fuoco vivace, chiudiamo con il coperchio, controlliamo che la valvola sia abbassata e al fischio, abbassiamo la fiamma e prendiamo il tempo.  A cottura ultimata spegniamo e lasciamo riposare il cereale dentro alla pentola chiusa, per 5-10 minuti.  Apriamo e mescoliamo con una forchetta per renderlo più vaporoso.  I cereali teneri possono essere cotti anche con la pentola normale sempre seguendo il metodo dell'assorbimento.
Per concludere vi anticipo, con una ricetta, l'argomento del prossimo post...i legumi!!

La "farifrittata" ovvero la frittata senza uova.

(Per 4 persone)

Ingredienti:
farina di ceci  gr.160, acqua quanto basta  (per formare la pastella), 1 zucchina, 1 carota, 1 cipolla, sale, qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva.  Preparate una pastella liquida, senza formare grumi, con la dose di farina indicata e l'acqua, fino a raggiungere una consistenza tra il liquido e il cremoso a cui aggiungerete un poco di sale. La pastella deve riposare da un minimo di mezz'ora, a tutta la notte (questa è la soluzione migliore perché la rende più digeribile). 


Saltate in padella le verdure tagliate nello spessore che preferite e dopo una breve rosolatura, salatele e, tenendo la fiamma allegra, unite la pastella, coprite con coperchio e lasciate poi cuocere a fiamma bassa.  Quando la frittata si è ben rappresa sotto (lo capirete sollevando un piccolo lembo del bordo con una palettina) rigiratela delicatamente aiutandovi con un coperchio o piatto delle stesse dimensioni e lievemente unto di olio per far scivolare la frittata di nuovo in padella, quindi fatela cuocere dall'altra parte. Quando è pronta, dopo circa 10-15 minuti  servitela calda, ma anche fredda è buonissima.
A presto,                             
Nicoletta